CANCRO DEL SENO: RIBOCICLIB IN COMBINAZIONE CON LETROZOLO RIDUCE DEL 30% LE DIMENSIONI DEL TUMORE

CANCRO DEL SENO: RIBOCICLIB IN COMBINAZIONE CON LETROZOLO RIDUCE DEL 30% LE DIMENSIONI DEL TUMORE

In pazienti con cancro al seno precoce, non metastatico, gli agenti antiriassorbenti possono essere applicati per prevenire (o ridurre) la perdita ossea indotta dal trattamento e per ridurre il rischio di sviluppare metastasi ossee. Il rischio a lungo termine di sviluppare metastasi ossee può variare da un paziente all’altro, pertanto i medici devono prendere in considerazione anche valutazioni aggiuntive – come lo screening DTC o il profilo genetico del tumore – per definire il rischio individuale. Un altro farmaco utilizzato nei casi in cui è richiesta una terapia sistemica ormonale è il tamoxifene, un farmaco in grado di impedire agli estrogeni di “comunicare” con le cellule del tumore.

Quanto dura la terapia ormonale per tumore al seno?

Uno degli schemi standard di terapia anti-ormonale prevede una durata totale di 5 anni: le donne ricevono il trattamento con tamoxifene per 2/3 anni seguito per altri 2/3 anni dalla terapia con un inibitore delle aromatasi, come il letrozolo, che impedisce agli androgeni di trasformarsi in estrogeni.

La terapia con letrozolo può causare stanchezza e debolezza, talvolta accompagnate da capogiri e cefalea. Il letrozolo (Femara ®) è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli inibitori dell’aromatasi. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere novità, offerte e informazioni su Humanitas Mater Domini.

Effetti collaterali comuni

Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. Come qualsiasi altro farmaco, anche il letrozolo può provocare reazioni allergiche in soggetti sensibili. Le reazioni allergiche possono manifestarsi con gonfiori localizzati soprattutto a livello del viso e della gola.

Da alcuni studi condotti, inoltre, sembrerebbe che il letrozolo possa essere utile nel promuovere la spermatogenesi in pazienti affetti da azoospermia non ostruttiva. In caso l’entità del dolore sia tale da condizionare la qualità di vita delle paziente come primo approccio può rivelarsi utile la sostituzione del farmaco con un altro composto sempre appartenente alla stessa categoria. Qualora questo non risulti sufficiente una consulenza reumatologica permetterà di valutare meglio le cause del dolore e le prospettive che possono esserci per controllarlo con terapie  farmacologiche e anche non farmacologiche. L’approccio farmacologico deve essere sequenziale e adattarsi all’intensità del dolore, questa viene quantificata con apposite scale di valutazione.

Tumore al seno HER2+: chemioterapia più “leggera” per gli stadi iniziali

Ora, al 7° mese di terapia in corso, sto decisamente bene, oserei dire senza alcun effetto collaterale rilevante. Il letrozolo dovrebbe essere assunto solo nella fase post-menopausa o se non si possono avere figli. Se questi sintomi compaiono, potrebbero essere alleviati dall’assunzione del farmaco all’ora dei pasti o prima di coricarsi. Il vomito può essere trattato con farmaci antiemetici e la diarrea con farmaci antidiarroici.

La cura può durare anche diversi anni e non deve mai essere interrotto senza il benestare del medico. Si somministra via bocca sotto forma di compresse da assumere, in genere, una volta al giorno. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere novità, offerte e informazioni sui nostri Humanitas Medical Care.

Effetti sul metabolismo osseo della terapia endocrina per tumori ginecologici e alla prostata

Il polimorfismo nel gene CYP19A1, infatti, è stato associato a un aumento del rischio di perdita ossea durante la terapia con IA. Inoltre, polimorfismi del gene CYP19A1 sono stati associati a cambiamenti nella composizione corporea nelle donne trattate con inibitori dell’aromatasi. Le donne con il genotipo GG per il polimorfismo rs del gene CYP19A1 hanno sperimentato una significativa diminuzione della massa magra. Tuttavia, i ricercatori auspicano studi più ampi per capire se questi risultati si traducono in anomalie metaboliche clinicamente rilevanti.

  • Non a caso le donne riescono a tollerare il dolore del parto, proprio quando sono molto elevati i livelli degli estrogeni nel sangue.
  • Molte persone sono solite ricorrere all’automedicazione o al ricorso di sostanze che rientrano in qualche modo nella cosiddetta “Medicina alternativa”.
  • Finora non ho avuto recidive quindi, al momento, tratto gli effetti collaterali piuttosto che rischiare un nuovo cancro.
  • Si sa che gli estrogeni hanno proprietà antalgiche stimolando il rilascio di oppioidi nel midollo spinale.

Molte le motivazioni dell’abbandono, spesso legate agli effetti collaterali dei farmaci e alla mancanza di supporto. Nel tumore dell’utero, la terapia ormonale si prescrive solo quando la malattia colpisce l’endometrio, il rivestimento interno dell’organo, ma non quando riguarda il collo, cioè nel caso di tumore della cervice uterina. L’endometrio, infatti, come la ghiandola mammaria o l’ovaio, risponde ciclicamente all’azione degli ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone, che nella donna in età fertile fanno proliferare e maturare ogni mese questo tessuto per predisporlo a un’eventuale gravidanza.

Quale farmaco scegliere per evitare la recidiva del tumore al seno?

Il letrozolo non deve assolutamente essere utilizzato in bambini e adolescenti. L’uso di letrozolo senza necessità terapeutica costituisce doping e, comunque – anche se il farmaco è utilizzato a dosi terapeutiche – può dare positività ai test anti-doping. La neoplasia in cui la terapia ormonale ha una documentata efficacia è il tumore sieroso di basso grado, un tipo di carcinoma ovarico che risponde debolmente alla chemioterapia.

Quali sono i farmaci chemioterapici orali?

  • Actinomicina D o Dactinomicina. Farmaci autorizzati: Cosmegen®
  • Asparaginasi. Farmaci autorizzati: Spectrila®
  • Bleomicina. Farmaci autorizzati: Bleomicina Accord®, Bleoprim®
  • Busulfano.
  • Cabazitaxel.
  • Capecitabina.
  • Carboplatino.
  • Carmustina.

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Secondo le evidenze scientifiche il dolore sarebbe provocato da una riduzione dei livelli di estrogeni nel sangue a causa della terapia ormonale. Il meccanismo esatto per cui si sviluppa il dolore non è ancora noto ma esistono diverse teorie; è buona norma, dunque, essere prudenti per evitare https://sport-vita.com/product/nandrolone-fenilpropionato/ qualsiasi possibile complicanza. La presenza di dolore può iniziare, in media, dopo un mese e mezzo dall’inizio della terapia ormonale. Tuttavia in alcuni casi si può sviluppare anche entro le prime due settimane o addirittura dopo oltre dieci mesi dall’inizio dell’ormonoterapia.

  • L’exemestane appartiene alla famiglia degli inibitori dell’aromatasi, insieme al letrozolo e all’anastrozolo.
  • La terapia ormonale viene usata anche come terapia neoadiuvante, ovvero per ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento chirurgico.
  • Nel tumore dell’utero, la terapia ormonale si prescrive solo quando la malattia colpisce l’endometrio, il rivestimento interno dell’organo, ma non quando riguarda il collo, cioè nel caso di tumore della cervice uterina.
  • In questo modo può contribuire a bloccare la crescita di alcune forme di tumore al seno le cui cellule necessitano di questi ormoni per proliferare.
  • In genere alle pazienti vengono proposti farmaci chiamati inibitori dell’aromatasi (letrozolo, anastrozolo, exemestane) oppure tamoxifene per due o tre anni seguito da inibitori dell’aromatasi per altri due o tre anni.

Il metabolismo di letrozolo è mediato – a livello epatico – principalmente dal citocromo P3A4, un isoenzima del citocromo P450. Bisogna perciò fare attenzione alla somministrazione concomitante di letrozolo e farmaci capaci di inibire questo enzima. Farmaci quali il tamoxifene (un farmaco antitumorale), farmaci anti-estrogeni o estrogeni possono diminuire l’attività del letrozolo. In particolare, sembra che il tamoxifene sia in grado di diminuire notevolmente la concentrazione plasmatica del farmaco, diminuendone così l’efficacia terapeutica.

Indicazioni importanti sulle compresse di letrozolo

Le artralgie rappresentano un frequente effetto collaterale della terapia ormonale (detta anche ormonoterapia) con gli inibitori delle aromatasi. E’ importante comunicare al medico di reparto, oncologo, la comparsa di questi disturbi affinchè vengano trattati, dall’oncologo stesso oppure dal terapista del dolore. Sono stati pubblicati diversi studi che hanno affrontato in modo specifico gli effetti della IA sullo scheletro.

Quando sospendere il Letrozolo?

Le donne con tumore mammario che seguono una terapia precauzionale – per ridurre il rischio di recidiva – con terapia endocrina (Letrozolo) prolungata, possono interrompere la cura per tre mesi all'anno senza perdere l'effetto protettivo del farmaco, ma migliorando la loro qualità di vita.